Il lago McDonald ci saluta subito all'ingresso offrendoci un panorama di acqua blu tranquilla e placida in cui si specchiano le montagne. Lo costeggiamo per un po' e arriviamo in un punto del parco oltre il quale non saremmo comunque potuti andare con il camper, a prescindere dalla stagione: la strada che attraversa il parco è stretta e con numerosi spuntoni di roccia sporgenti a bassa quota. Fortuna che abbiamo noleggiato. Questa volta ci è andata di c**o. Ci fermiamo per fare una passeggiata lungo un sentiero che si inoltra in un bosco di alberi vetusti: il sentiero del cedro rosso. 3 km o poco più. Giunti a metà mi rendo conto che esiste un altro sentiero che porta ad un laghetto per altri 3 km o giù di lì. Devo convincere Petino a seguirmi ma, spronato dal fatto che non siamo soli nel fitto del bosco, mi segue e cominciamo la salita. Non lo sapevo al momento, più tardi me l'ha detto: si era infilato lo spray anti-orso in tasca, per questo non mi ci è voluto molto a convincerlo. Quel fifone. Incrociamo un ranger che nello scendere ci avvisa della presenza di un orso nei paraggi e ci consiglia di proseguire chiacchierando e facendo rumore. Arriviamo al lago, un po' in secca data la stagione, ma circondato dalle montagne e dai ghiacchiai ci pare comunque molto bello. Ci fermiamo a fare uno spuntino e nello scendere teniamo il passo con due tipi che portano zainoni enormi sulle spalle, di ritorno da qualche giorno passato sulle montagne. Ad un certo punto si fermano di botto e ci indicano sull'altra sponda del ruscello un orso bruno che cammina imperterrito parallelamente alla nostra direzione, verso il ponte che congiunge le due rive. Petino tenta con poco successo di fare qualche foto mentre procediamo. L'orso raggiunge il ponte prima di noi, lo attraversa in direzione opposta alla nostra e si dilegua nel bosco. Sono emozionata: ho finalmente visto anche un orso - e non abbiamo dovuto ricorrere allo spray. Tra tutte le situazioni possibili in cui avremmo potuto vedere un orso, questa è la migliore: in gruppo e non troppo da vicino.
Tornati alla Subaru, saliamo verso il passo Logan, dove ha sede l'ufficio turistico. La strada è pulita ma la neve attorno c'è eccome! Ci imbacucchiamo per bene e decidiamo questa volta di fare una passeggiata nella neve. Un sentiero ci porta lungo la cresta di una montagna fino ad una vista incredibile della vallata che si apre davanti e sotto di noi, e tutte le montagne attorno. Fa freddo, ma camminare nella neve il 17 settembre non è per niente male. Ho tirato la mia prima palla di neve a Petino e l'ho colpito in pieno petto!
Dal passo Logan la strada scende fino al lago St. Mary. Siamo fortunati: domani chiuderanno questo pezzo di strada per i lavori e probabilmente non la riapriranno fino alla primavera prossima. Arriviamo al lago sul confine orientale del parco e decidiamo di tornare indietro ripercorrendo esattamente la stessa strada. Il giro esterno al parco è più lungo e non offre un panorama simile. Nel frattempo la giornata si è fatta più calda, il cielo si è aperto e le luci del tramonto colorano la neve di rosa e arancione. Lo stesso panorama della mattina sembra molto diverso sotto una luce diversa.
Restituiremo la Subaru domani mattina. Stasera siamo piuttosto stanchi ma anche felici e contenti di come abbiamo risolto la giornata.
La bruma sulla via verso il Glacier.
Non si vuole dissolvere.
Benvenuti al Glacier National Park.
Ingresso al Glacier N.P.
È nuvoloso, ma bello lo stesso.
Eh sì, oggi toccheremo la neve.
La nostra Subaru per 1 giorno, un'auto non malvagia!
Rocce scavate dal fiume.
Petino tutto giulivo perché andiamo a camminare.
Laura tira il fiato.
Ecco il lago.
Ecco perché Petino era contento: nascondeva in tasca l'ormai famoso spray!
Un'altra vista del lago.
e un'altra.
e ancora una.
Lo vedete l'orso?
Laura prima del passo Logan.
Panorama davanti.
Petino ha sempre fame.
Panorama dietro.
Panorama a destra.
Le stalattiti!
Eccoci imbacuccati prima della passeggiata nella neve.
Ecco dove andiamo.
Ecco cosa vediamo sul cammino.
e quando arriviamo!
Il pinguino Laura.
Il passo Logan.
L'altro lato.
Un altro ancora.
e un altro.
ancora uno.
l'ultimo giuro!.
Questa foto non dovrebbe esserci.
Il lago nel pomeriggio - controsole.
Lo stesso con il sole messo giusto.
Panorama.
Altro.
Un altro ancora.
Questo cervo era così vicino che Petino avrebbe potuto allungare il braccio e toccarlo: mica si è mosso, ha continuato imperterrito a brucare.